I conflitti tra figli e genitori sono molto comuni nella fase adolescenziale, un periodo delicato in cui possono prendere il sopravvento emozioni negative, rabbia e aggressività.
Alla base di queste emozioni così forti ci sono due bisogni fondamentali: un bisogno di natura biologica, dall’altro uno di natura più prettamente psicologica.
I ragazzi adolescenti vivono in un corpo in pieno mutamento, sono ipercritici con loro stessi, affrontano un percorso di strutturazione della propria personalità e cercano, come tutti, un posto nella società.
La repentina trasformazione fisica può creare smarrimento e frustrazione, in parte dovuta al fatto che ci si sente già “troppo grandi” per stare insieme ai bambini e “troppo piccoli” per essere considerati degli adulti.
Dal punto di vista psicologico, questa fase della vita è abbastanza complicata in quanto i figli si ribellano all’autorità genitoriale proprio perché manifestano un desiderio di libertà e di indipendenza dal tetto familiare, di ricerca di sé e di scoperta del mondo che li circonda.
Non essendo più un bambino, l’adolescente sente dentro di sé la necessità di poter decidere come programmare la sua vita, sia quella presente, sia quella futura.
Tuttavia, il blocco che vivono gli adolescenti (sia ragazzi che ragazze) sta proprio nei limiti imposti dai propri genitori, i quali vengono spesso visti come figure retrograde o ostili che “tarpano” le loro ali”.
Questo “scontro” generazionale provoca troppo spesso incomprensioni e litigi anche accesi.
Come gestire la rabbia di un figlio o una figlia adolescente
Se sei un genitore, vorresti sapere come arginare la rabbia di tuo figlio, o di tua figlia, adolescente.
La vita degli adolescenti è complicata: ci sono coloro che si chiudono nel mutismo, ritirandosi nella loro stanza e altri che esprimono il loro disagio o frustrazione dovuto alle insicurezze che hanno o dei problemi che ritengono di evere a casa o a scuola. Problemi a cui rispondono, spesso, rispondendo male, sbattendo porte, urlando, tirando pugni al muro, ecc.
Per te genitore che ti trovi magari a dover affrontare dei momenti di tensione elevata, gli stati d’animo più forti sono la preoccupazione, lo smarrimento e la paura, in quanto magari temi che tuo figlio possa fare del male a se stesso, a te genitore o a un fratello o sorella più piccolo. Tale preoccupazione è del tutto lecita perché il comportamento aggressivo non è mai da ignorare o da sottovalutare.
Quando siamo piccoli, ci viene insegnato che è necessario tollerare la frustrazione e contenere i comportamenti distruttivi in modo tale che la rabbia e i sentimenti prorompenti si incanalino diventando una forza positiva da trarre a nostro vantaggio.
Oppure ad incanalare la rabbia attraverso delle parole ed espressioni che aiutino a sfogare l’aggressività e a interagire più costruttivamente con gli altri.
Alcuni consigli su come gestire meglio l’aggressività degli adolescenti
Segli insegnamenti mirati a gestire costruttivamente le frustrazioni e i comportamenti distruttivi non vendono dati in età infantile, ciò può creare ripercussioni nell’età adolescenziale quando le emozioni, i cambiamenti e le frustrazioni sono amplificati e quindi più difficilida gestire.
Non farti cogliere impreparata/o davanti ad episodi di rabbia e aggressività da parte dei tuoi figli: considerali come un campanello d’allarme di cui è importante occuparsene nel modo giusto.
Rifletti prima di tutto sui tuoi sentimenti e giudizi: non circoscrivere come anormali gli episodi aggressivi legati all’adolescenza. Ricordati che ci sono molte persone adulte che non riescono a gestire la rabbia e la frustrazione.
Osserva i tuoi ragazzi: l’aggressività e gli scatti di rabbia hanno sempre un significato: essi possono essere il frutto di un disagio molto più grande. I ragazzi spesso esprimono con i genitori il proprio stato d’animo anche se, in realtà, sarebbe rivolto ad altri.
Affronta le reazioni di tuo figlio ma senza “usare la stessa moneta”, ovvero senza reagire anche tu adottando modalità aggressive, dato che ciò creerebbe un circolo vizioso di aggressività dannoso per tutti coloro che ne sono coinvolti.
In quanto genitore devi contenere tu per primo le espressioni aggressive, creando un momento di calma favorevole all’instaurare un dialogo e un confronto positivi.
Se tuo figlio o tua figlia non vogliono intraprendere un discorso con te, o con voi, dato che sarebbe preferibile parlarne con entrambi i genitori e non son uno solo dei due, rispetta il suo silenzio.
Come genitori dite ciò che pensate, comunicate i timori, sentimenti e preoccupazioni che avete, dando al figlio adolescente l’opportunità di parlare, sfogarsi sapendo che in famiglia c’è sempre un valido spazio per il dialogo.
Fornisci delle regole o un supporto rinforzante?
Spesso i genitori sono portati a dare molte regole di comportamento e di convivenza, a rimproverare sull’uso dello smartphone o del computer, oppure a sequestrarli o a dare dei “no” categorici.
Come genitore cerca di dare poche regole che siano semplici, chiare e possibilmente condivisibili, in modo che questo possa rinforzare la tua autorità come genitore invece di generare astio e conflitti.
Tuo figlio non è una persona da rendere perfetta ma è qualcuno in continuo mutamento, che cerca la sua strada in un periodo delicato della sua vita.
Se tuo figlio o figlia si macchiano di comportamento aggressivo o fanno del male fisicamente, fate in modo che la punizione sia proporzionata, sostenibile e che vada alla fine a generare un comportamento positivo.
Un aspetto fondamentale, che spesso i genitori dimenticano, è che vale molto di più lodare un comportamento positivo piuttosto che punire uno negativo.
Dedica del tempo ai figli adolescenti
É fondamentale prendersi del tempo con i propri figli adolescenti, ricordando loro il senso dello stare insieme anche con adulti, nei quali possono trovare degli alleati fedeli e non figure pronte a sbarrargli la strada. Adulti quindi che non diventano la fonte del loro disagio o la valvola di sfogo su cui canalizzare gli esiti della loro frustrazione.
Gli scatti d’ira, atteggiamenti violenti e aggressività talvolta però, diventano così ingestibili che richiedono un aiuto da parte di un professionista.
Il problema è che spesso molti genitori non riescono a contattare uno psicologo o psicoterapeuta poiché hanno paura di pensare che ciò li farebbe passare per “anormali”, per incapaci di gestire un figlio oppure come rifiuto emotivo al riconoscere che il proprio figlio, o la propria famiglia, abbia “problemi”.
É necessario capire che gli adolescenti sono tutti diversi tra di loro e gestiscono diversamente le loro emozioni. Qualche volta è il caso di consultarsi con uno psicologo per cercare di risolvere quei tormenti interiori che provocano atteggiamenti o reazioni aggressive.