L’autoimmagine, l’autovalutazione, il rapporto che hai con te stesso e il dismorfismo corporeo sono collegati? Scopriamolo.

L’autoimmagine e psicologia sono due aspetti che viaggiano sullo stesso binario: infatti il modo in cui ti valuti, il tipo di autostima che possiedi, il rapporto che hai con te stesso sono tutti aspetti strettamente correlati al dimorfismo corporeo o dismorfofobia.
In una società che ha fatto dell’immagine uno degli elementi centrali per il successo, che questo sia personale, lavorativo o sociale, può accadere infatti che esista un forte desiderio di piacersi e che questo sfoci nel risultato opposto, ovvero nel non piacersi affatto.
Cerchiamo di capire insieme le forti correlazioni che hanno questi diversi aspetti della percezione di noi stessi.
Che cos’è il dimorfismo corporeo
Qual è il significato di dismorfismo? La dismorfofobia o dismorfismo corporeo è un disturbo psicologico caratterizzato da preoccupazione intensa, esagerata e ossessiva per un difetto fisico o estetico che si ritiene di avere e che provoca un’eccessiva attenzione e insoddisfazione rispetto al proprio aspetto.
Come riporta il Manuale di Psichiatria per Professioni Sanitarie – Università di Bologna – https://amsacta.unibo.it/4051/1/ManualeIP6 .pdf (pag.100 – 6.2.2 Disturbo da Dismorfismo Corporeo):
“Questo Disturbo si basa sulla presenza di una intensa preoccupazione per un supposto difetto nell’aspetto fisico della persona. Tale difetto può non esser visibile o, se presente, esser rappresentato da una piccola anomalia, rispetto alla quale l’importanza attribuita dalla persona è di gran lunga eccessiva“.
In altre parole, chi soffre di questo problema non si piace, per un motivo o per l’altro, spesso però una attenzione maniacale ed esagerata in relazione ad un piccolo difetto corporeo trascurabile. Avere un disturbo da dismorfismo corporeo può dunque portare a insoddisfazione, ansia, ma anche depressione e difficoltà ad accettarsi in pubblico, ma anche a tantissime altre problematiche.
Si tratta di un problema molto diffuso e che riguarda circa il 2,5% della popolazione mondiale.
Cos’è l’autoimmagine fisica?
Quando parliamo di autoimmagine fisica intendiamo il risultato di come ti percepisci e ti auto-valuti fisicamente. Se tu ti descrivessi in modo totalmente sincero a una persona che non ti conosce, cosa diresti di te? Come ti descriveresti?
Certamente non ti descriveresti come sei realmente ma con l’immagine che hai di te stesso, con il come immagini di essere. Questa è la tua autoimmagine.
In estrema sintesi, la tua autoimmagine è la rappresentazione interna che hai di te stesso, è il modo in cui ti immagini di essere, è come ti visualizzi e ti percepisci con quelli che ritieni siano i pregi, difetti e caratteristiche estetiche che hai. Se tu parlassi di te con sincerità, quindi, non ti descriveresti come sei ma come pensi di essere: con la tua autoimmagine.
È chiaro che, in caso di disturbo da dismorfismo corporeo, la descrizione che faresti di te sarebbe totalmente distorta e si incentrerebbe perlopiù sugli aspetti che reputi negativi di te, anche laddove in realtà non vi sarebbe nulla di cui preoccuparsi.
Autovalutazione, rapporto con se stesso e problematiche di dismorfofobia o dismorfismo corporeo

L’autovalutazione fisica è il risultato di quel processo percettivo che ti porta a vederti fisicamente in un determinato modo. Questo modo lo descrivi abitualmente quando parli del tuo aspetto fisico, dicendo: “Io sono …”.
L’autovalutazione è uno degli elementi che contribuiscono a eventuali problematiche di dismorfofobia o dismorfismo corporeo di cui magari soffri. Fra autovalutazione fisica e dismorfismo corporeo, infatti, esiste un preciso legame, che coinvolge vari aspetti della percezione che hai di te stesso quali: autoimmagine, autostima, relazione intrapersonale. Il legame fra Autoimmagine, autovalutazione, autostima e il dismorfismo corporeo ha perciò una grande importanza in merito al piacersi o non piacersi fisicamente, all’apprezzarsi o al disprezzarsi fisicamente, e così via.
Quali effetti ha l’autoimmagine fisica sulla percezione che hai di te?

“Possiamo ottenere l’approvazione degli altri, se agiamo bene e ci mettiamo d’impegno nello scopo; ma la nostra stessa approvazione vale mille volte di più.”. Mark Twain.
L’autoimmagine che possiedi ha vasti effetti in tutte le aree della tua vita essendo ciò che ti permette di:
- promuoverti o bocciarti;
- sentirti a posto o “fuori posto”;
- percepirti adeguato o inadeguato;
- valutarti o svalutarti;
- approvarti o disapprovarti.
Questo avviene in quanto il tuo piacerti o non piacerti viene registrato e diventa parte integrante della tua autoimmagine, autoimmagine che si rinforza ogni volta in cui pensi a come sei o ti confronti con altri.
Se l’auto immagine è negativa può anche portare a sofferenze e disagi mentali i quali, se intensi e protratti, possono portare a sviluppare quella forte critica verso te stesso che diventa la base degli eventuali disordini dismorfici o disturbi dismorfofobici di cui puoi soffrire.
Il tipo di autoimmagine che sviluppi è il risultato del modo in cui vivi le esperienze che fai e risente del rapporto che costruisci con te stesso. Questo rapporto agisce nel tempo sulla tua autoimmagine e può anche condurti a soffrire in forma più o meno grave di rifiuto nei confronti di alcuni aspetti di te. Rifiuto che può poi trasformarsi in dismorfofobia o dismorfismo corporeo.
Sappi quindi che se non ti piaci o ti disprezzi fisicamente ciò può trasformare negativamente la tua autoimmagine portandoti a soffrire di disagi che possono trasformarsi in ossessioni anche patologiche relative ai difetti fisici che temi di avere.
Autoimmagine, rifiuto di se e dismorfofobia
L’autoimmagine ha degli effetti enormi sul come ti consideri e sulla qualità della tua vita presente e futura. Per questo motivo modificarla rendendola migliore può aiutarti a stare meglio e diventare più soddisfatto di te e del tuo aspetto.
Siccome l’autoimmagine la alimenti e rinforzi ogni giorno, se te ne occupi nel modo giusto puoi iniziare a renderla più positiva e utile alimentando quei pensieri, modi di fare e atteggiamenti che servono ad accettarti e renderti più sicuro e felice. Mettendoti al riparo dal dismorfismo corporeo.
Accettarsi e modificare l’autoimmagine
Se soffri di problematiche di autoimmagine e rifiuto di come sei, se ci lavori nel modo giusto infatti puoi:
- migliorare o aumentare l’autostima;
- piacerti e apprezzarti di più risolvendo le problematiche di dismorfofobia di cui magari soffri.
Se ti guardi allo specchio e vivi il tuo corpo o una parte di esso percependo dei difetti che sono esagerati rispetto a come gli altri li vedono, ricordati che ti stai guardando attraverso l’autoimmagine che hai. Ciò che vedi è filtrato dalla tua autoimmagine ed essa magari può essere anche troppo severa, distorta o poco ancorata alla realtà di come realmente appari agli occhi altrui.
Per poter iniziare a stare meglio o modificare con successo la modalità con cui ti percepisci, ricordati sempre che:
- ti vedi sempre attraverso la tua autoimmagine e non in relazione a come sei realmente;
- ti senti nel tuo corpo in rapporto al come ritiene di essere (autoimmagine) e non a come sei davvero percepito dagli altri (immagine vista esteriormente dagli altri);
- magari giudichi te stesso molto severamente e con eccessiva criticità.
Va da se che se cambi il modo in cui ti percepisci e pensi di essere, cambiando la tua autoimmagine, ciò potrà aumentare l’autostima e la tua sicurezza. Facilitandoti nei rapporti interpersonali e dandoti l’opportunità di avere una vita più felice.
Quindi se l’autoimmagine è così importante, sappi che puoi cambiarla e migliorarla in modo abbastanza rapido ed efficace.
Cambiare la propria autoimmagine per vivere meglio

Cambiare l’autoimmagine è possibile lavorando sugli aspetti che la compongono, ovvero agendo sull’insieme di immagini, emozioni e auto affermazioni che la costituiscono, sostengono e alimentano.
Attraverso delle specifiche tecniche di visualizzazione che agiscono simultaneamente sulle immagini ed emozioni correlate si può, infatti, modificare e sovrascrivere la tua precedente e vecchia autoimmagine per creare una nuova più rispondente ai tuoi eventuali bisogni di sicurezza, gioia, autopercezione e autostima.
Una buona autoimmagine non è il lasciapassare per la felicità, però può aiutare molto ad avere un nuovo e miglior benessere.
Mediante delle specifiche tecniche puoi modificare i punti salienti e costitutivi della tua autostima.
Considerando la delicatezza e l’importanza che la l’autostima rispetto al piacersi maggiormente, poter avere più successo e stare meglio, per poter applicare con successo queste tecniche ti consiglio di farti aiutare un bravo psicologo che ti aiuti ad apprenderle e ad assimilarle bene. Imparando a modificare la tua immagine interiore in modo che diventi più coerente con i risultati relazionali, lavorativi, di autostima e di maggiore felicità che vuoi avere.
Se vuoi approfondire questo discorso contattami liberamente presso a.pintus@psicologomilano.tv o telefonicamente al n. 02/76.11.33.38 o al 335/48.21.22. Sarò ben lieto di aiutarti. Del resto, come diceva Jack Welch Junior:
“Insegnare alle persone a credere in loro stesse è la cosa di gran lunga più importante che si possa fare”.
Proprio per questo aiutarti a creare una migliore autoimmagine potrebbe dare veramente tante soddisfazioni e servirti a realizzare una vita più gratificante e gioiosa.