L’immagine di sé (o autoimmagine) è una rappresentazione mentale che abbiamo di noi stessi.
É una rappresentazione che creiamo in modo quasi automatico, sulla base delle nostre esperienze passate. La nostra immagine determina quelle che sono le nostre azioni nella vita di tutti i giorni ed è strettamente connessa ai risultati che ci prefissiamo o che abbiamo raggiunto.
L’autoimmagine non è semplicemente una descrizione di noi stessi, bensì si tratta del genere di persona che noi pensiamo di essere. Da un punto di vista prettamente cognitivo, di quel complesso di credenze e atteggiamenti su noi stessi che determina la manifestazione e la percezione della nostra presenza del mondo reale.
Ogni qualvolta si tenti spontaneamente di auto-giudicarsi per qualsiasi motivo (ad esempio, “mi sento adeguato per questo ruolo lavorativo?” oppure “sono in grado di poter parlare alla conferenza, davanti a tante persone?“) si sta attingendo inconsciamente alle informazioni archiviate nella nostra “cartella di esperienze”.
É fondamentale sviluppare un’immagine di sé realista e tendenzialmente positiva, dobbiamo evitare di focalizzarsi sulla nostra debolezza. Può accadere di avere un’immagine completamente distorta (portando anche a diversi disturbi, quali il dismorfismo corporeo) e solo lavorando su tale distorsione sarà possibile migliorare la qualità della nostra vita.
La psicologia del Sé con Heinz Kohut ha contribuito agli studi sull’immagine di sé e sui processi di autostima.
Costruire la nostra identità
Noi tutti abbiamo bisogno di sapere chi siamo, di avere un’idea coerente di che tipo di persona siamo, cosa ci caratterizza e cosa ci rende unici. Abbiamo bisogno, altresì, di sentire che questa immagine non sia troppo contraddittoria e ci rimandi la sensazione di essere persone “per bene”, degne di stima e affetto.
Abbiamo bisogno di tutto questo per “tenere insieme i pezzi” della nostra identità, in modo tale da poter pianificare efficacemente i nostri obiettivi così come coltivare le nostre passioni, i progetti, i sogni e le ambizioni purché diano senso e gratificazione alla nostra vita.
Kohut definisce in maniera particolarmente efficace tutto questo in un concetto di “identità stabile” attraverso una metafora che egli chiama arco di tensione: una sorta di ponte che collega i valori di una persona con le sue ambizioni, che potrà essere costruito grazie all’allenamento delle proprie capacità personali: noi esseri umani abbiamo bisogno di credere in qualcosa per dare un senso alle nostre azioni.
Come puoi migliorare la propria autoimmagine?
Come abbiamo già detto in precedenza, avere un’immagine di sé negativa e pessimistica può minare alla nostra qualità di vita e alla ricerca di obiettivi sempre più sfidanti.
Sia nelle librerie che in rete è possibile trovare tantissimi manuali e suggerimenti per imparare ad avere una stima positiva di sé: di solito questi suggerimenti comprendono il pensiero positivo, l’elenco dei propri successi, la visualizzazione positiva e così via. Tuttavia, per quanto utili, queste indicazioni non affrontano il problema della mancanza di autostima alle radici.
Se l’idea di te stesso è quella di una persona incapace, difficilmente riuscirai ad autoconvincerti di essere una persona vincente; anche se tu, dopo vari sforzi, dovessi riuscire a negare le tue difficolta e insicurezze indossando la maschera di una persona sicura e spavalda, non faresti altro che rafforzare le tue debolezze all’interno della maschera.
Per migliorare l’autostima aiuta molto di più confrontarsi con l’immagine negativa che si ha di se stessi chiedendosi quanto questa immagine sia realistica e se i propri difetti siano realmente cosi gravi e immodificabili come davvero si è portati a pensare.
Il modo più efficace per superare un radicato senso di inferiorità è rendersi conto che la percezione negativa che abbiamo di noi stessi è solo un idea che deriva dalla ferite della nostra storia personale e non rappresenta la verità ultima sui noi stessi.