Quando sentiamo “bullismo” subito pensiamo al bullismo scolastico: e il bullismo in famiglia?
Negli ultimi anni si parla molto anche di bullismo scolastico e di cyberbullismo, ovvero violenze psicologiche perpetrate in ambito scolastico o nell’anonimato del web.
Di bullismo familiare, invece, si parla poco, pur essendo etremamente dannoso e, purtroppo, molto diffuso.
Cos’è il bullismo familiare?
Il bullismo familiare è una forma di violenza psicologica e di abuso fisico, emotivo, mentale e verbale. Esso è una forma di maltrattamento spesso silente e insidioso spesso devastante e coercitivo che agisce attraverso la sopraffazione o squalifica di uno o più familiari.
Quando vi sono dei comportamenti di bullismo familiare, di solito, uno o più genitori, o un fratello, esercita un potere e controllo negativo e perverso su chi è più debole o feribile. Attraverso insulti, critiche, connotazioni negative, offese o vere e proprie violenze anche fisiche.
Bullismo familiare e violenza psicologica
La violenza psicologica ha come scopo quello di denigrare la vittima, fino al punto da farle perdere il senso della propria identità e valore, della dignità e coscienza della propria importanza attraverso critiche, accuse, svalutazione, menzogne e ricatti.
La famiglia spesso non rappresenta solo un sistema in cui emergono legami affettivi positivi: è ampiamente noto che non esiste la cosiddetta “Famiglia del Mulino Bianco”, tanto esaltata dal cinema e dalla televisione.
Purtroppo il sistema familiare è di sovente teatro di dinamiche disfunzionali che si manifestano con forme di sopraffazione, prevaricazione psicologica, fisica ed economica e, nei casi più gravi, anche sessuale, di riduzione della libertà e di segregazione.
Le forme di violenza psicologica compiute in famiglia non si discostano molto da certe violenze di coppia in cui il persecutore sovrasta negativamente il partner con tutte le ricadute negative che ricadono anche sui figli: possesso, controllo, ricatti più o meno manifesti, generando – di conseguenza – un grave calo dell’umore e del senso di autostima delle vittime.
I segnali tipici del bullismo familiare sono: le svalutazioni e i sabotaggi delle frequentazioni del coniuge o dei figli; le squalifiche e pesanti critiche sul ruolo genitoriale della vittima agli occhi dei figli, minacce; gli atteggiamenti inquisitori o di derisione, ecc.
Tipi di bullismo familiare
Il bullismo familiare (o genitoriale) può essere di due tipi: diretto o indiretto.
- Il bullismo diretto indica tutti i comportamenti che hanno un’azione diretta sul fisico dei figli: picchiare, isolare, negare il cibo, costringere con la forza, far ricorso a punizioni corporali, ecc.
- Il bullismo indiretto è quello più psicologico ed emozionale, volto a creare sottomissione nei figli, paura delle punizioni, derisione, critica rispetto ai risultati scolastici o extrascolastici; trascuratezza, mancato apprezzamento; attività manipolatorie e comportamenti passivo-aggressivi o rabbiosi e impulsivi.
Esistono solo comportamenti violenti diretti e indiretti? Talvolta, anche il “troppo amore” può avere conseguenze negative.
I genitori iperprotettivi frequentemente rendono i figli più timorosi nelle relazioni interpersonali, sviluppano bassa autostima rendendoli bersaglio dei bulli.
Secondo la life coach ed esperta delle dinamiche familiari statunitense Brisbane Ronit Baras, i meccanismi di bullismo familiare seguono un ciclo ben preciso: le modalità di bullismo perpetrate dai genitori non sono altro che una replica di un copione educativo errato che a loro volta hanno appreso dai propri genitori oppure da situazioni di forte stress e disagio.
Ronit Baras afferma: “Se una mamma o un papà in un dato momento della propria vita ricopre il ruolo di vittima, magari nel posto di lavoro, una volta tornato a casa assume – inconsciamente – una posizione di potere verso i propri figli, denigrandoli o colpevolizzandoli.”
“La disciplina”, continua Ronit Baras, “è indispensabile per educare i propri figli, ma se usata in modo errato la sua natura cambia”.
I genitori diventano bulli nel momento in cui usano la loro autorità nel modo scorretto. , Magari partendo da una condizioni di frustrazione o di debolezza
Come riparare a uno stile educativo errato?
Riparare alcuni schemi negativi introiettati non è semplice. Bisogna essere critici con sé stessi, informarsi, contattare un bravo psicologo così da intraprendere un percorso terapeutico mirato alla soluzione delle problematiche di cui si soffre.
Imparando a stabilire regole e confini in modo cooperativo, senza punizioni o minacce e senza prevaricare, creando un ambiente comunicativo e relazionale “caldo”, accogliente, supportivo e di creascita.
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