Preoccuparsi: come renderlo strumento di miglioramento
Una delle soluzioni per rendere il preoccuparsi strumento di miglioramento è quello di affrontare per tempo, pianificare e programmare ciò che è pianificabile e programmabile.
Per pianificare e affrontare un problema in modo propizio ti propongo un esempio concreto.
É arrivato il giorno di una certa scadenza, poniamo a titolo esemplificativo che è arrivato quel dato esame universitario. Si tratta di una prova difficile ma tu ti sei ben preparato durante gli ultimi 2 mesi.
In questo arco di tempo hai studiato e ripetuto gli argomenti sia da solo, sia con dei tuoi amici.
Anche se durante la notte che precede l’esame hai dormito poco o male, comunque sei consapevole che hai studiato molto e sei ben preparato.
Essersi preparati per tempo aiuta?
Anche se fra poco dovrai sostenere l’esame, puopi avere piena consapevolezza e più sicurezza: sai di avere studiato e di esserti preparato sugli argomenti previsti. Motivo per cui ti diventa più facile fare un bel respiro profondo e affrontare la situazione con più calma e fiducia.
Il preoccuparsi è naturale ed è circoscritto all’evento dell’esame universitario; malgrado l’ansia che puoi provare davanti ad un professore esigente sai di avere pianificato e programmato per tempo il tuo studio e sai di aver studiato e di conoscere gli argomenti che sono ora oggetto di esame.
Ecco ora un altro esempio di una situazione ben diversa.
Tra un mese ci sarà l’appello di un esame molto difficile. Non hai ancora aperto libro o ripassato i tuoi appunti; tutti dicono che è un esame difficile e non sai come fare, inizi a sentire con una certa intensità il preoccuparsi dicendoti, magari “non ce la farò stavolta” e mentre studi vivi le giornate che passano in modo faticoso e ansiogeno. Oppure procrastini lo studio alimentando la tua ansia anche cercando opinioni e pareri sulla reale difficoltà dell’esame e sulla severità del docente.
Queste preoccupazioni ostacolano la tua preparazione, studi male e ti senti giustamente impreparato e a disagio all’idea dell’esame.
La differenza tra questi due esempi descritti sta nel tempo. Nel primo caso parliamo del tempo presente, nel secondo del futuro, di un futuro permeato di paure e preoccupazioni in cui non hai un effettivo controllo ne della situazione ne delle tue preoccupazioni e l’unica cosa che puoi fare è studiare e prepararsi al meglio per la prova sperando che ti possa andare bene.
Il preoccuparsi nel tempo presente
Quindi, a cosa serve preoccuparsi in modo anticipato o prima della scadenza? Se si continua a rimuginare su una determinata situazione ci si sentirà distratti da ciò che avviene intorno e si perderà la corretta sensazione del tempo presente in quanto troppo concentrato su un avvenimento futuro pauroso.
Se non lasci andare le preoccupazioni, non riuscirai a vivere correttamente il tempo presente.
Anche se dovessi preoccuparti su come affrontare un dato problema, sei sicuro che poi riuscirai ad eseguire il piano che hai stabilito? Ci può essere qualche variabile che è sfuggita al tuo controllo e che ti costringerà poi ad occuparti della questione in modo diverso da quanto avevi previsto?
Un celebre proverbio buddista dice: