Come superare una separazione con il proprio partner, cosa fare?
La separazione dal proprio partner è una delle esperienze più difficili da affrontare nella nostra vita. Sentimenti di devastazione e perdita lasciano a volte il posto a comportamenti distruttivi e dolorosi, per sé e per l’ex partner. Spesso molte persone sono in un “limbo” e non sanno come superare una separazione, sono spesso in preda a sentimenti di rabbia o depressione.
Quanti di noi si sono ribellati alla fine di una relazione e hanno provato diversi modi per “riconquistare” il cuore dell’altra persona che ci aveva detto basta? Spesso è una logorante battaglia “contro i mulini a vento” che può sfociare in qualcosa di molto più grave.
Lasciare andare una persona che si è amata non è semplice, sia per chi lascia che per chi viene lasciato. Sentimenti di vuoto lasciano largo spazio al rammarico e al rimpianto: le speranze perdute e i progetti di vita futuri programmati, la perdita dell’unità familiare e quindi il contatto giornaliero con i propri figli.
A seguito di una separazione si va incontro ad una radicale ristrutturazione della propria vita personale; non a caso il dolore è così opprimente che molti considerano anche il suicidio; tuttavia, è importante elaborare il proprio lutto, guarire e ricostruire la propria vita.
I nostri sentimenti tendono a cambiare man mano che accettiamo la realtà e di conseguenza riusciamo a far sfociare il nostro dolore in altre attività, nel sostegno di amici e parenti; molti impiegano tutte le loro potenzialità nel lavoro, altri ancora iniziano a curare il proprio aspetto o si danno all’attività fisica. Se non dovessimo progredire, rimarremmo bloccati in una situazione dalla quale sarà sempre più arduo uscire.
Superare una separazione
Oltre ad accettare che la relazione sia finita, è altresì importante avere dei limiti che aiutino a mantenere un senso di controllo sulla propria vita. Di conseguenza, limitando i contatti con l’ex può essere una giusta soluzione, soprattutto nei primi tempi. Continuare ad avere un rapporto ambiguo può modificare gli “equilibri” o i progressi fatti fino ad allora.
La maggior parte delle persone dichiara di essere rimasta amica con il proprio ex partner, tuttavia questo non è possibile per tutti, almeno all’inizio. Anche quelli che adesso condividono con il proprio/la propria ex una profonda amicizia, hanno in ogni caso preso del tempo per sé per “ristabilirsi”.
Purtroppo, la maggior parte delle separazioni sfocia in liti sterili e distruttive sia per la “coppia” che per i figli. Spesso i litigi si incentrano sulle accuse di colpa per la fine della relazione e non sono rari i sentimenti di auto-recriminazione. La verità spesso è nel mezzo; ogni persona in una relazione duale condivide la responsabilità e continuare ad alimentare una guerra può essere solo uno spreco di tempo ed energie, diventando un vero e proprio ostacolo per il benessere psicologico.

Cinque stadi dell’elaborazione del lutto da separazione
Quando parliamo di “lutto“, associamo questa parola alla morte e quasi mai alla separazione dal proprio partner. In realtà, il lutto è “un sentimento di intenso dolore che si prova per la perdita di una persona cara”, che non include necessariamente solo la morte.
Il termine “elaborazione del lutto” fa riferimento alla elaborazione emotiva dei significati, dei vissuti e dei processi sociali necessario a interiorizzare il proprio o la propria ex come parte del proprio mondo interiore, uscendo da uno stato depressivo nato dalla perdita di quella persona, dalla rottura di un legame quotidiano vissuto come importante e protettivo.
In letteratura è possibile trovare cinque stadi sull’elaborazione del lutto redatti dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (1970) che possono aiutare nel superamento di una separazione.
Negazione
In questa prima fase è difficile gestire la perdita; si susseguono sentimenti di negazione e rifiuto per la separazione; funge da meccanismo di difesa per evitare una sofferenza ingestibile per il soggetto.
Rabbia
Dopo una prima fase di negazione, nascono sentimenti di rabbia e la perdita viene vissuta, da chi è stato lasciato, come un’ingiustizia, un “danno” nei suoi confronti. È un passaggio, a detta di molti, piuttosto pericoloso e complicato in quanto può essere difficile gestire tale rabbia; in base al tipo di rapporto avuto con il partner e la propria personalità, la rabbia può essere incanalata in una richiesta d’aiuto (amici, familiari, supporto psicologico) o, in caso contrario, può essere incipit di chiusura totale e ritiro, che può diventare controproducente per il soggetto.
In particolare in questa fase può essere molto importante farsi assistere da un bravo psicologo e psicoterapeuta, sia di presenza, sia online, proprio per superare una relazione in modo più rapido, positivo e con minor dolore.
Contrattazione
Dopo la fase di rabbia, si inizia a prendere consapevolezza della fine della relazione e cosa si può trarre dalla fine di un rapporto. In questa fase si alternano sentimenti ambivalenti che vanno dallo sconforto alla speranza di una “ripartita”. Nella fase di contrattazione si valutano le proprie risorse e i nuovi progetti in cantiere, oltre all’investimento delle proprie capacità di resilienza e cura.
Anche in questa fase può risultare di aiuto il farsi assistere da un bravo psicologo e psicoterapeuta, in modo da superare le ambivalenze e ripartire meglio verso il futuro.
Depressione
Malgrado i sentimenti positivi vissuti nella fase di contrattazione, la quarta fase è quella in cui si può verificare una “ricaduta” verso uno stato depressivo legato soprattutto alla presa di consapevolezza della perdita subita. Sono frequenti in questo stadio sentimenti di rimpianto e dolore, in cui anche la vista di tutto ciò che ricorda, oggetti, fotografie, ecc. può far male. É consigliabile in questa fase il nascondere alla vista questi oggetti che possono provocare sofferenza, dolore e disagio.
In questo stadio sono tipici alcuni disturbi del sonno, perdita o aumento di peso, incapacità a concentrarsi, irritabilità, frustrazione o isolamento. Proprio per il manifestarsi di questi sintomi anche in questa fase può essere molto utile farsi aiutare a superare meglio il lutto da un bravo psicologo e psicoterapeuta. Psicologo e psicoterapeuta che con delle sedute psicoterapeutiche e di supporto, anche se fatte online, può assistere e favorire il superamento della relazione perduta.
Accettazione
La quinta fase è anche l’ultima dell’elaborazione del lutto. Nella fase di accettazione, si è pronti a dare un senso a ciò che è successo, “è andata così“, “è tempo di andare avanti”. Questa presa di coscienza e l’umore generalmente positivo sarà comunque minato da stati emotivi di rabbia o depressione, seppur in maniera molto lieve rispetto a prima. La separazione rientra quindi non in un evento doloroso e irreversibile, ma come fase della propria vita dalla quale si può uscire migliori, guardando al futuro con entusiasmo ed intraprendenza. Per chi è un genitore, in questa fase sarà più semplice e naturale gestire la propria relazione con i figli e condividere la routine anche con l’ex partner, allontanando definitivamente sentimenti di rammarico e rabbia, vedendo l’altro come come “genitore”, “padre/madre dei propri figli”, con il quale condividere un rapporto di rispetto e profondo, immutato, affetto.
Altri articoli su come superare una separazione: