Gestire la rabbia per le ingiustizie e per il “Non è giusto!”
La rabbia per le ingiustizie è frequente? Certamente sì, in particolare per quelle persone che sono particolarmente sensibili al “non è corretto; noin è giusto; non è ammissibile che …” ecc.
Quante volte sentiamo, infatti, usare la frase “No, non è giusto!”? Non è giusto che quella persona faccia quella cosa, non è giusto che avvenga questo, non è giusto che non venga riconosciuto quello, non è corretto che a lui tutto sia concesso, ecc.
Tutte le volte in cui una persona prova della rabbia legata al senso di ingiustizia sentiamo utilizzare questo tipo di esclamazioni.
La rabbia come sappiamo è un’emozione che vuole che vengano rispettati determinati aspetti, valori, regole e comportamenti. E che vengano eliminati quei comportamenti che vengono sentiti come indesiderati, sbagliati e ingiusti.
All’interno di queste regole, valori, ecc. alcuni hanno una certa facilità ad “infiammarsi”, al prendere determinate posizioni e ad arrabbiarsi.
Alcuni, fra l’altro, si arrabbiano anche con forza quando pensano che venga a mancare il rispetto di determinati aspetti o osservanze da parte di qualcun altro innescando la “rabbia per le ingiustizie percepite”.
Il sentimento di non giustizia implica il fatto che ci sia una regola che dovrebbe essere condivisa e rispettata, ma spesso non è così. Perché?
Perché l’essere giusto è qualcosa che dovrebbe essere stabilito congiuntamente mentre in alcune persone o coppie, il fatto che una determinata cosa avvenga viene biasimato, criticato, finnescando la rabbia per le ingiustizie.
Se una data persona sente violata una regola sociale o relazionale che ritiene essere giusta e doverosa, si arrabbia rimanendo infastidita o risentita anche per ore e ore.
Rabbia per l’ingiustizia: qual’è il problema?
Ma qual’è il problema che può avere chi prova la rabbia per un’ingiustizia?
La rabbia per l’ingiustizia può essere un potente “innescatore di risentimento”. E il risentimento è, sostanzialmente, uno stato molto pericoloso per la salute oltre che per l’umore di una persona.
Quindi se il “non è giusto” è nelle tue espressioni abituali ed è un termine che ti sorprendi a utilizzare, o che scopri o ti rendi conto che utilizzi con una certa frequenza, presta molta attenzione a ciò.
Il “non è giusto” desidererebbe che si sia risarciti per qualcosa che non è stato data o è stato negato “ingiustamente”, dall’altro crea facilmente risentimento e una certa rigidità o, come dire, “spigolosità” nei rapporti interpersonali.
Se scopri perciò che il “non è giusto” è nelle tue abitudini o nelle tue corde, sappi che, con ogni probabilità, sarebbe meglio eliminarlo e apprendere a vivere con meno rabbia e risentimento.