Cosa sono paura e timore? E perché sono persistenti?
Lascio che sia Psichology Today (www.psychologytoday.com/us/basics/fear) a chiarire perché la paura e il timore, oltre ad essere delle emozioni fondamentali, sono definite anche come emozioni salvifiche.
Ecco sinteticamente la risposta a queste due domande:
- cosa sono la paura e il timore?
- come mai a volte abbiamo delle paure che sono persistenti o che continuano a tornare (anche se apparentemente inspiegabili e di cui non ne capiamo il motivo)?
1 La paura è una risposta vitale al pericolo fisico ed emotivo; ha forti radici nell’evoluzione umana.
Se le persone non avessero sentito la paura, non avrebbero potuto proteggersi dalle minacce che nel mondo ancestrale spesso potevano portare a conseguenze di vita o morte.
Nel mondo moderno, gli individui spesso temono situazioni in cui la posta in gioco è molto più bassa, ma il loro corpo e il loro cervello continuano a trattare la minaccia come se fosse letale.
Questo può innescare una risposta esagerata, e spesso superflua, di fuga o di congelamento.
Come risultato, le persone possono trovarsi ad evitare le sfide che potrebbero essere di loro beneficio nel lungo periodo o a lungo termine o a lungo termine, durante le interazioni sociali, senza una buona ragione.
2 Quando le persone di oggi affrontano un pericolo mortale o estremo, a volte ciò può causare traumi persistenti.
Questi traumi possono scatenare una risposta di paura che è difficile da placare, anche quando il rischio è passato.
Paura e timore: emozioni primitive e assai diffusi
Paura e timore sono perciò emozioni primitive, potenti e molto diffusi. Esse si attivano in presenza di pericoli, reali o immaginari che siano, e sono sempre stati fondamentali e preziosi nella storia dell’uomo nel far proteggere e mantenere in vita i nostri antenati.
La paura può effettivamente essere divisa in due aspetti interconnessi, che sono biochimici ed emozionali. La risposta biochimica è pressoché comune a tutti gli uomini, praticamente è universale, mentre quella emotiva è altamente soggettiva e individualizzata.
Reazione biochimica di paura
Quando percepiamo di essere di fronte a un pericolo reale, i nostri corpi rispondono in modi specifici. Le reazioni fisiche alla paura includono sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e alti livelli di adrenalina.
Questa risposta fisica è generalmente conosciuta come scelta di risposta di tipo “lotta o fuga” , in cui il corpo si prepara ad iniziare un combattimento o a fuggire al fine di potersi mettere al sicuro da eventuali pericoli.
Questa reazione biochimica è probabilmente il frutto dello sviluppo evolutivo dell’uomo come risposta automatica al pericolo e alle minacce, ed è cruciale per la sopravvivenza.
Risposta emotiva di paura
La risposta emotiva alla paura è altamente soggettiva e personalizzata.
Alcune persone per cosiddire sono “drogate di adrenalina”, tant’è che ricercano la paura – e l’adrenalina conseguente – anche attuando sport estremi o ricercando contesti o situazioni “da brivido”o da “paura a tutti i costi”.
Altre persone invece, i più, hanno una reazione negativa e di evitamento della sensazione di paura, e cercano di evitare il più possibile quelle situazioni che inducono timore o paura.
Sebbene la reazione fisica sia la stessa, la “paura emotiva” può essere percepita soggettivamente come positiva o negativa, desiderabile o indesiderabile a seconda delle circostanze.
Halloween, i film, il tunnel dell’orrore e la paura
La festività di Halloween è stata costruita sul piacere che molte persone provano nel “sentire la paura”.
La maggior parte degli uomini evitano le situazioni in cui vi è un elevato rischio reale mentre apprezzano l’esperienza di essere spaventati in un ambiente che percepiscono comunque come “eccitante ma sicuro” quali una festa, un film, una giostra o un tunnel dell’orrore in un parco giochi.
Un noto esempio molto frequentato, a questo proposito, sono le notti di paura presso gli Universal Studio www.tripsavvy.com/universal-orlando-halloween-horror-nights
Abitudine e abbassamento della soglia di paura percepita
L’esposizione ripetuta alle situazioni di paura conduce comunque a una sorta di “abitudine o familiarità” a essa.
Infatti l’esposizione ripetuta o abituale di solito riduce notevolmente sia la risposta fisiologica alla paura, con conseguente riduzione nella produzione di adrenalina. Questo aspetto può portare alla ricerca di emozioni sempre più forti e consistenti, (aumentando il rischio e il pericolo che una data persona corre).
Ciò ovviamente nel tempo può diventare fortemente pericoloso in quanto la persona che riduce sempre più la soglia del timore può ritrovarsi ad avere eccessiva confidenza con situazioni che possono diventare anche di pericolo reale o estremo.
Gettarsi da un palazzo col paracadute o lanciarsi giù da una montagna con una bicicletta possono dare molta eccitazione. Ma quando si è abituati a farlo potresti, senza rendersene conto, si possono alzare o abbassare le altezze di lancio o scendere da pendii sempre più ripidi o guidare con sempre maggiore velocità in automobile o altro.
Fino magari ad arrivare a un punto in cui, l’imprevisto, l’indidente o la lesione può arrivare.
Anche chi ricerca la paura in molto casi ha davvero una grande bisogno, senza rendersene conto, di farsi aiutare proprio al fine di non superare il limite che vi è fra il brivido e il vero o grande pericolo.
Paure e timori appresi
L’essere umano nasce senza paure e timori, l’esperienza e l’educazione poi sviluppano in lui queste emozioni come risultato di processi d’apprendimento.
Un bambino per esempio si butterebbe senza alcuna esitazione da una finestra o si metterebbe a giocare tranquillamente con i fuochi del fornello o toccherebbe un metallo rovente o altro, in quanto, a differenza di tutti gli animali, non ha una percezione i cosa sia un pericolo.
Non conoscendo cosa sia la paura sviluppa poi questa consapevolezza proprio sulla scorta dei comportamenti che assumono con lui gli adulti o vivendo delle esperienze di dolore che connette a determinati stimoli.
Paura davanti a molteplici situazioni
E’ facile poter provare paura davanti a molteplici situazioni dato che, la paura è infatti generalmente, basata su un’esperienza negativa vissuta in precedenza.
Esperienza nei cui confronti si è creata appunto una reazione di paura o di timore da cui si è imparato a reagire in un modo (evitare) piuttosto che un altro (fuggire o bloccarsi).
Ad esempio, se sei stato attaccato da un cane da bambino o se hai immaginato che potesse morderti o farti del male, potresti avere sviluppato una paura dei cani più o meno intensa che ti porta a reagire scappando davanti a un cane o a impietrirti rimanendo anche completamente immobile e bloccato.
Spesso questo tipo di paure sono generalizzate e scattano anche in situazioni che sono oggettivamente prive di pericolo.
Scattando come paura magari anche, ad esempio, nei confronti di un cane di piccola taglia o che non dà assolutamente alcun segnale di minaccia o, magari, nei confronti di un cane imbalsamato a davanti a un film o ad una fotografia.
A volte le reazioni di paura si apprendono da qualcun altro, come ad esempio nel caso di un bambino che sviluppa una paura dei ragni per via delle reazioni di paura anche intense che ha visto agire in un genitore o familiare.
Su cosa chiedere aiuto?
Rispetto alle paure e ai timori, come già detto, in molti casi è utile farsi aiutare anche perché si possono trasformare in vere e proprie fobie.
Vediamone insieme alcune:
- ricerca di “esperienze adrenaliniche” che nel tempo diventano sempre più spinte;
- timori e paure che rendono esitanti o bloccano nei normali processi lavorativi, personali e relazionali;
- timori di essere rifiutati o di non essere sufficientemente bravi o all’altezza;
- incapacità nell’assumere determinate decisioni o posizioni relazionali;
- eccessiva tendenza al rinvio e alla procrastinazione;
- paura di “ferire” o di non farcela nell’assolvere determinate funzioni o ruoli;
- paura in dati contesti quali: prendere un aereo, un treno o comunque un mezzo di trasporto pubblico o privato che sia;
- incapacità di dire di no;
- paure, motivate o immotivate che siano, che continuano a presentarsi nella vita di una persona e che disturbano
- timori che influenzano negativamente il normale ciclo del sonno e del riposo;
- paure limitanti quali: paura del dentista, degli aghi, delle malattie, ecc.
Tecniche e modalità di aiuto
Vi sono molteplici e assai diverse modalità di trattamento di paura e timori: “tecniche di desensibilizzazione”, “esperienze sintetiche”; prescrizioni sintomatiche; visualizzazioni immaginative, ecc.
Tutte le varie modalità utilizzate dagli psicologi e psicoterapeuti mirano a ridurre al minimo le reazioni di paura fino alla loro sparizione. Le varie modalità esistenti sono più o meno adatte e rapide ad aiutare i clienti in relazione alla specificità del singolo e del tipo di timore/paura di cui è affetto.
Alcune di queste, quali le tecniche di Psicologia Energetica che spesso personalmente prediligo e utilizzo, tendono ad eliminare paure e timori rimuovendone gli “attivatori o le cause scatenanti”, in modo che la persona che soffriva di determinate paure possa riacquisire un pieno equilibrio e libertà emozionale e d’azione.
Va comunque sempre ricordato che, anche se una persona ha una certa paura che vive come troppo forte, ripetitiva o irragionevole o limitante, già per questo è importante che si faccia aiutare.
Fatti aiutare: paure e timori non superati nel tempo di solito peggiorano
In questi casi, infatti, va sempre tenuto ben presente che la presenza paure o timori non superati e risolti, nel corso del tempo tendono di solito a peggiorare e a diventare più complessi e lunghi da trattare.
Arrivando magari anche a trasformarsi in angoscia, fobia, panico o altro. Oppure a crescere e svilupparsi in modo imponente divenendo paura molto forte, senso di Panico, di terrore o minaccia per la stessa integrità o sopravvivenza.
Proprio per aiutare le persone a liberarsi di questi stati indesiderati sono stati ideate diverse modalità di trattamento, fra cui quelle a cui ho accennato sopra di psicologia energetica e di “liberazione emozionale”.
Le tecniche ci sono e funzionano. Spesso quello che però non funziona è il coraggio di chiedere aiuto. Per via di quella paura (o alibi?) che porta a dire “tanto non funzionano”;”a me non serve”; “passerà da solo”, “non si può far nulla, ne soffriva anche mia madre”, ecc.
Ovviamente se una paura ti limita o ti impedisce di agire verso una migliore qualità di vita, già questo è una precisa indicazione che dice: “muoviti, agisci, conquistati una vita migliore e più libera”.
Armando Pintus, Coach Psicologo a Milano, Psicoterapeuta e Formatore specialista nello sviluppare Autostima, Benessere, Efficacia e Risultati.
Non fa solo il Mental Coach dato che da 30 anni fa Coaching Psicologico con ogni cliente su ciò che più dà soddisfazione, riuscita, successo e risultati.
In particolare utilizza un metodo di Coaching Psicologico che Sviluppa Capacità e Risultati Personali, Emozionali, Sportivi e di Relazione.
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