Chi vive la perdita di un genitore durante l’infanzia o nell’adolescenza, purtroppo, accusa sempre in modo molto forte questo evento che cambia in modo importante la sua quotidianità e il tipo di vita che conduce.
Chi subisce un lutto nell’infanzia o durante l’adolescenza, di solito, si trova ad attraversare una prolungata fase di dolore, incredulità e smarrimento. Infatti il perdere un genitore nell’infanzia o nell’adolescenza è subire un lutto a un ètà inadatta al poter comprendere ed elaborare correttamente la perdita di un padre o di una madre.
Anche se muore un genitore anziano, magari dopo una lunga malattia, facilmente un ragazzo potrà avere sentimenti contrastanti, in particolare se come figlio sarà stato personalmente coinvolto nella sua assistenza e cura.
Sentimenti di rabbia, di impotenza e di senso di colpa sarà normale e comune provarli.
Quando durante l’infanzia e adolescenza, infatti, si vive la morte di un padre o di una madre, si entra in contatto con un dolore fortissimo e nel contempo si aprono anche dei difficili quesiti esistenziali.
Il lutto di un genitore spesso rappresenta un cambiamento radicale all’interno della famiglia, cambiamento può unire ma anche dividere: i rapporti personali di solito si modificano, la relazione esistente con il genitore che è in vita si modifica magari, a vollta peggiorando. La quotidianità, purtroppo, spesso cambia in senso un po’ depressivo o creando un forte bisogno di affetto e di conferme verso chi è rimasto.
La morte del padre o della madre durante l’infanzia e adolescenza
Durante l’infanzia e adolescenza la perdita di un genitore è in genere un evento che molto difficile da affrontare.
Nell’adolescenza, periodo tumultuoso e ricco di cambiamenti a livello sia fisico, sia psicologico, sia sociale, il ragazzo orfano di genitore può facilmente ritirarsi in se stesso, cominciare a evitare le uscite sociali e le relazioni interpersonali, ridurre i propri rapporti interpersonali solo ad uno o due amici.
Oppure può cominciare a richiudersi in se stesso e nella propria stanza scegliendo di cominciare a vivere nella pericolosa situazione dell’autoisolamento sociale.
L’adolescente può, infatti, diventare depresso e chiuso in sé stesso nel caso della perdita di un genitore e cominciare a soffrire in modo anche molto intenso quanto nascosto. Oppure a vergognarsi di come vive il lutto diventando reticente al parlarne o al cercare aiuto.
Quando vi è la perdita di un genitore nell’infanzia e adolescenza non bisogna chiedere di supportare gli altri
Spesso ai giovani che hanno subito la perdita di un genitore nell’infanzia e adolescenza si chiede di essere di supporto al genitore ancora in vita. Proponendogli magari di dare compagnia o appoggio ai superstiti senza considerare che ciò può creare in loro obblighi gravosi e un forte di distacco dal proprio dolore. Delegandogli magari di seguire o appoggiare il nonno, la nonna o il genitore che deve elaborare il suo dolore e il suo lutto per la perdita del figlio o del partner.
I bambini e gli adolescenti solitamente sono sensibile, fragile e con un tumulto di emozioni: dovrebbero poter elaborare e affrontare il proprio dolore e senso di perdita senza essere costretti ad assumere dei ruoli che competono più ai genitori o parenti che a loro stessi.
Con i giovani e gli adolescenti occorre sempre rispettare i loro tempi e fragilità senza creare forzature.
La chiave per una corretta e positiva elaborazione del lutto che stnnoa vivendo spesso richiede che lui possa poter parlare deldella perdita subita in modo da:
- fargli accettare l’accaduto;
- aiutarlo a tenere vivo in modo positivo il suo ricordo;
- rinforzarne l’autostima e la capacità di sopportare il dolore e la mancanza;
- accompagnarlo nelle sue fasi di crescita aiutandolo a tenere con sé i suoi ricordi positivi;
- stimolarlo a riprendere la sua quotidianità di ragazzo inserito socialmente fuori dalla famiglia;
Senza, naturalmente, imporgli degli obblighi di compagnia o di assistenza ai superstiti.
La perdita di un genitore nell’infanzia e adolescenza
La morte del padre o della madre per quanto riguarda i bambini, invece, può essere un evento non solo difficile da gestire ma anche arduo da capire, proprio per via della loro giovane età.
Nell’immaginario dei bambini, i genitori sono forti ed invincibili e la perdita di uno di loro diventa molto difficile da capire e accettare.
Se posti di fronte alla realtà della morte di una madre o di un padre, infatti, occorre che al bambino sia data chiarezza sui reali motivi della perdita. Soprattutto da parte del genitore superstite e dagli altri familiari stretti.
Bisogna necessariamente sapere, per poter affrontare meglio questo grave e difficile evento, che i piccoli, vedendo tanto dolore:
- saranno probabilmente restii a chiedere troppi dettagli sulla morte del genitore;
- facilmente potranno assumersi colpe che non hanno;
- penseranno magari di poter essere in qualche modo colpevoli per la morte subita.
Quando vi è la perdita di un genitore nell’infanzia e adolescenza bisogna stare sempre molto attenti affinché evitino di sentirsi responsabili o in colpa per quanto accaduto.
Il genitore superstite, in particolare, avrà il difficile compito di far sentire comunque amato e al sicuro il bambino garantendogli supporto, vicinanza, affetto e comprensione. Rassicurandolo dalle eventuali paure o sensi di colpa che potranno provare, confortandolo nella sofferenza, supportandolo nella gestione delle emozioni negative.
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