Quali sono le principali cause e motivi di divorzio?
Le principali cause di divorzio, alla luce delle ricerche e studi fatti in proposito, sono spesso devastanti e molteplici nella vita di una coppia.
Fra le tante cause di divorzio, quelle che si manifestano con evidenza e chiarezza nella coppia, soprattutto a un osservatore esterno, sono principalmente le seguenti:
- desiderio di libertà o di evasione;
- voglia di varietà;
- spinta al cambiamento;
- conflitti causati da uno o più tradimenti;
- litigi inerenti alla gestione del denaro o all’educazione dei figli.
Oltre a ciò abbiamo anche coloro che, annoiati dalla solita routine, agiscono una causa di divorzio in quanto vogliono una vita diversa e meno monotona o sentono la spinta a dividersi per ripetute delusioni o frustrazioni.
Queste cause di divorzio le posso confermare anche personalmente, guardando il tipo di richieste di aiuto e supporto psicologico e di psicoterapia che ricevo nel mio studio di psicologo a Milano o online.
La mia esperienza e quella della psicologa di coppia Marta Ibáñez sulle cause di divorzio
In ogni caso, anche secondo la psicologa Marta Ibáñez, che assiste molti partner ed è specializzata in terapia sessuale e di coppia, le cause principali che sono alla base dei divorzi sono le seguenti:
- mancanza di comunicazione nella coppia;
- sensazione di “essere intrappolati”;
- mancata soddisfazione delle proprie aspettative;
- personalità dei coniugi che si sono rivelate essere, nel tempo, anche estremamente diverse (o incompatibili);
- cambiamento delle priorità personali;
- perdita di fiducia nei confronti del partner;
- presenza d’infedeltà e tradimenti.
Le cause principali che portano a divorziare
In aggiunta alle cause già sottolineate nel mio articolo Chi chiede di divorziare di più? Vi sono anche altre più specifiche.
Infatti, dai dati emersi in varie ricerche, più ricercatori hanno individuato che dietro alle rotture che generano separazioni e divorzi, vi sono varie problematiche che, se costanti o non risolte, nel tempo risultano determinanti nel far fallire una convivenza.
Queste cause sono:
- tensione per la condizione che si è venuta a creare diventando genitori. Alla nascita di figli più coniugi facilmente possono sentirsi troppo gravati dalle responsabilità, soprattutto se non vi è una adeguata condivisione di compiti familiari o non vi sono sufficienti aiuti nella gestione della casa e dei figli.
- stress legato al fatto che i figli monopolizzano tutto il tempo e la mancanza di spazi personali o di una dimensione di autonomia personale può diventare soffocante;
- mancanza di intimità dovuta al fatto che è difficile riuscire ad essere un genitore attento e nel contempo anche un buon partner sessuale. Parecchi coniugi non vi riescono, non riuscendo più a trovare dentro di se e nel rapporto sufficienti energie per riuscirci;
- comunicazione insufficiente rispetto alle difficoltà, alle aree di disagio e alle insoddisfazioni vissute. Non riuscire a dialogare, o riscontrare la mancanza di un ascolto partecipe, relativamente ai malesseri che pesano o sui problemi avvertiti, può trasformarsi in un forte elemento di allontanamento, estraneità o conflittualità.
- presenza di personalità diverse con interessi differenti: dopo la nascita dei figli il tempo libero diminuisce drasticamente e se gli interessi sono discordanti o troppo diversi, ciò può creare distanziamento e senso di inconciliabilità;
- insufficiente o scarso impegno al voler mantenere saldo il rapporto di coppia: molte persone tendono a non affrontare i problemi, nutrendo la speranza che sarà il trascorrere del tempo a risolvere le problematiche e i disagi che vi sono. Ma questo tipo di speranza di solito è vana e non si realizza … anzi si aggrava con il passare del tempo e con l’aumentare di rabbia, delusioni, frustrazioni o senso di impotenza;
- effetti negativi dovuti all’abuso di sostanze o a dipendenze da droghe, alcool o farmaci, con tutte le difficoltà che ciò comporta. Spinti magari dal malessere vissuti nella relazione o da problematiche o abitudini del passato o da “amicizie influenzanti negativamente”.
Risentimento e mancanza di perdono verso il partner
Oltre ai 7 punti sopra citati, un’altra grande causa di possibili divorzi è legata alla presenza di risentimento e alla mancanza di perdono verso il partner.
N.B.: quest’ultimo punto non l’ho ricavato da studi o ricerche fatte ma è dato da mie osservazioni professionali fatte durante numerose sessioni di psicoterapia individuale o di coppia, che si sono svolte di presenza o online nel mio studio di psicologo a Milano. Osservazioni che mi portano a dire che il principale killer di un’unione deriva proprio nella mancanza di perdono e dall’esistenza di forti risentimenti verso il partner.
Risentimenti che continuano a bruciare, come fossero una brace accesa sotto la cenere, che a tratti esplode creando rabbia e conflitti o esagerazioni nel descrivere o vivere gli eventi.
Tant’è che, nella mia esperienza, se le problematiche e gli eventi che generano risentimento non vengono risolti, tramite tecniche di perdono o mediante metodiche con cui lasciar andare le cause che creano il sentimento, la sopravvivenza delle relazione di coppia può diventare a rischio o comunque assai problematica.
Nei casi in cui vi è risentimento verso il partner ciò potrà portare facilmente, nel tempo, a una cattiva vita di coppia oppure a una causa di divorzio piena di tensioni, litigi e conflittualità. Oltre a rimanere, come fosse un veleno, nei propri vissuti.
Ti è piaciuto questo articolo? Puoi trovare interessante anche:
Lutto, divorzio, separazione e traumi: sentimenti ed emozioni
Come superare una separazione con il proprio partner: fasi ed elaborazione del lutto