Mental Coaching nel Golf e Psicologia del Golf finalizzati a migliorare il Putt: un’esperienza
Nell’intervista riportata in questo articolo, Aldo, giocatore di golf da molti anni, racconta l’esperienza di Psicologia del Golf e di Golf Mental Coaching che ha avuto con me, che gli ha permesso anche di migliorare il suo gioco corto:
- riducendo notevolmente il numero di Putt* in ogni gara a cui partecipa; (*il putt è quel colpo che il giocatore esegue per “imbucare” la pallina);
- riprendendo a divertirsi e vivere le sue giornate di golf con più buonumore e leggerezza;
- scongiurare il desiderio di abbandonare per frustrazione il gioco del golf.
Il Golf Mental Coaching per migliorare il proprio modo di puttare
Migliorare il Putt spesso è una sfida molto difficile per i golfisti, amateur o professionisti che siano e molte sono le problematiche che questo tipo di colpo pone.
Infatti, anche se teoricamente sembra semplice da eseguire, soprattutto se confrontato a dei colpi notoriamente complessi quali il tirare a lunga distanza rimanendo al centro della pista, uscire positivamente da un bunker di sabbia, superare dell’acqua, evitare le fronde degli alberi, ecc., il Putt troppo spesso mette a dura prova psicologicamente tutti i giocatori.
Leggere correttamente le pendenze, dosare adeguatamente la forza, interpretare adeguatamente la linea di tiro non sempre è semplice e la “paura di sbagliare” o di andare troppo lungo – o troppo corto o fuori linea – è in agguato. Creando sempre più nel tempo un effetto ansiogeno e di cumulo di tensioni che in molti golfisti crea rabbia e “fatica di gioco” (o, in qualche caso, vera in propria disperazione).
Proprio per questi disagi e difficoltà “da Putt”, molti golfisti smettono, malauguratamente, di giocare non riuscendo a superare e risolvere le tensioni, ansietà e paure innescate da questo tipo di colpo.
L’importanza del Golf Mental Coaching e del coaching nello sport
Il Mental Coaching e il coaching sportivo, nel golf come peraltro praticamente in tutti gli sport, può avere una grande importanza per le prestazioni e per il benessere sia degli Amateur, sia dei professionisti.
Purtroppo anche frequentemente vari giocatori hanno un “effetto drop-out o di ritiro dal gioco” preceduto spesso oltre che da emozioni anche molto negative, anche da sintomi vari quali tremori, movimenti a scatto, difficoltà a dosare la forza o a mantenere la direzione di tiro voluta. Problematica che in alcuni si trasforma in un vero e proprio Yips*.
Molti sono pertanto i golfisti che vanno in stress e fanno più e più colpi rovinandosi lo score (e la giornata!).
Nell’intervista qui riportata, Aldo, racconta di come l’esperienza di Psicologia del Golf e di Golf Mental Coaching che ha avuto con me, lo ha aiutato a risolvere le problematiche di gioco corto da cui, come dice lui stesso, ormai da anni soffriva.
*Cosa sono gli Yips
Gli “yips” sono degli spasmi muscolari involontari del polso, che possono sfociare nel tempo anche in complesse problematiche psico-neurologiche, che possono presentarsi problematicamente quando i giocatori di golf cercano di andare in buca con il Putt.
Questo problema può presentarsi anche nell’attività amatoriale o professionale dei musicisti, in particolare dei pianisti, violinisti, violoncellisti e chitarristi o colpire anche chi pratica degli sport diversi dal golf, quali soprattutto il tennis, cricket e baseball.