La mindfulness è una tecnica con cui si diventa più consapevoli dei propri pensieri, emozioni e sensazioni
Spesso veniamo sballottati in una sorta di vita frenetica. “Schiavi” di orari, impegni e commissioni, difficilmente riusciamo a fermarci per pensare alla nostra giornata e, di sera, quando andiamo a dormire, siamo troppo stanchi per pensare in modo tranquillo a noi stessi e alla giornata che abbiamo appena trascorso.
In genere veniamo guidati da quello che generalmente chiamiamo “pilota automatico”, vivendo la nostra vita in base a schemi abituali e automatizzati.
La mindfulness promuove l’equilibro, la scelta consapevole, la saggezza e l’accettazione di ciò che non si può modificare.
Le tecniche e la filosofia della mindfulness provengono dall’ Oriente, principalmente dalla filosofia zen e buddhista: essa rappresenta uno stato mentale che dà piena consapevolezza su ciò che ci succede.
Occorre fare una precisazione importante: la mindfulness non è una forma di accettazione passiva del mondo intorno a noi, dei nostri pensieri e delle difficoltà che la vita ci pone, bensì è traducibile come la capacità di distinguere cosa possiamo cambiare e migliorare e che cosa no.
La mindfulness aiuta a guardare il mondo come se ci stessi affacciando ad esso con occhi nuovi, abbandonando le aspettative basate sugli eventi vissuti in precedenza.
A partire dagli anni Ottanta le pratiche di meditazione hanno goduto di una maggiore importanza. Numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato l’efficacia clinica delle tecniche di meditazione in relazione a: disturbi d’ansia, stress, depressione, disturbi alimentari quali l’anoressia nervosa, alimentazione incontrollata e binge eating (assunzione di cibo in modo eccessivo e incontrollato).
Come adottare un approccio mindfulness?
La maggior parte di noi sperimenta delle reazioni tipiche da “pilota automatico” e privo di consapevolezza su molti aspetti della nostra vita. É importante precisare che non necessariamente le reazioni automatiche sono sempre negative, un esempio pratico sta nella guida dell’automobile: guidare un auto è un chiaro esempio di reazione automatica.
Queste reazioni assumono però una connotazione negativa quando, ad esempio, vediamo ma non osserviamo, ascoltiamo senza prestare attenzione: per questo è fondamentale un momento in cui prendiamo consapevolezza di ciò che ci accade e del mondo che ci circonda.
Per adottare tale approccio occorre conoscere i sette pilastri su cui questa pratica meditativa si basa. Sono sette principi utili per approcciarsi non solo alla mindfulness ma alla vita in generale, adottando un’apertura mentale e relazionale che ti aiuterà a sviluppare la tua innata capacità ad accettare le cose così come sono.
I 7 pilastri della mindfullness
I pilastri della mindfullness sono questi:
- Non avere giudizi, non fare assunzioni o generalizzazioni: la tua mente nel momento esatto in cui produce un pensiero, emette un giudizio e questo può farti stare male. La mindfulness può aiutarti a prendere consapevolezza di questa tendenza a giudicare e imparare semplicemente ad osservare senza impegnare la mente in attività di valutazione e giudizio su coisa sia giusto o sbagliato, meglio o peggio, ecc..
- Abbi pazienza: nel momento in cui vivi un momento particolarmente difficile, desideri che le cose possano risolversi subito. La pazienza in queste situazioni è un requisito fondamentale. Il nostro corpo – in natura – ha grandi capacità di adattamento e la scarsa pazienza è dovuta dal fatto troppo spesso siamo ormai abituati ad “avere tutto e subito“. Non è semplice portare pazienza, ma non è impossibile imparare ad averla. Essa si può apprendere gradualmente con intenzione, impegno e con la meditazione mindfulness.
- Adotta la cosiddetta “mente del principiante” diventando curioso come un bambino. Sii spontaneo, per quanto puoi, nelle cose che fai e nelle tue osservazioni e abbandonati all’appagante senso di scoperta delle cose.
- Abbi fiducia: pazienza e fiducia sono legati da un filo sottile; avere fiducia significa che un giorno imparerai dai tuoi errori, cambierai e riuscirai ad andare avanti perché è la natura che si adatta al corso delle cose. C’è una frase molto significativa dello scrittore giapponese Haruki Murakami che parla al sentimento di fiducia (che è riconducibile anche al principio base della mindfulness):
“Così funziona il cuore. Non è qualcosa di uniforme. E’ come il corso di un fiume. Si adatta alla forma delle cose.”
- Non cercare il risultato a tutti i costi: non serve cercare subito il risultato delle nostre azioni perché non sempre quel risultato può essere immediato o può manifestarsi subito. Cerca pertanto di concentrarti sulla ricerca di un senso di pace e serenità senza focalizzarti troppo sui problemi che ti affliggono o sugli aspetti della tua vita che non ti soddisfano.
- Accetta le cose così come sono: punto cardine della teoria, è il frutto di un lento e graduale allenamento che – alla fine – crea un grande senso di liberazione.
- Lascia andare: anche in questo caso, viene in aiuto un celebre proverbio buddhista:
“Alla fine solo tre cose contano: quanto hai amato, come gentilmente hai vissuto e con quanta grazia hai lasciato andare cose non destinate a te.”
Questo ci insegna che le nostre esperienze, emozioni e sensazioni vanno prese così come sono, anche se a volte è quasi impossibile per cambiarle. Ciò che accade è che se le accetti così come sono in quanto parte del tuo presente, potrai lasciare andare gli aspetti che non ti piacciono o che ti creano disagio, con maggiore leggerezza e facilità.
Come praticarla?
Esistono due modalità per praticare la mindfulness, la prima è una pratica formale, ovvero consiste nel meditare in maniera strutturata una volta al giorno. Di solito il modo migliore per iniziare tale pratica è trovare un aspetto o un’attività verso il quale dirottare la propria attenzione, rimanendo concentrato, ad esempio, sul tuo respiro o su parti del tuo corpo per un periodo generalmente ben definito (10/20 minuti.)
L’altra è una pratica “informale”, che può essere messa in pratica in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi contesto. Puoi, ad esempio, decidere di mangiare concentrandoti sui sapori e sul gusto delle tue pietanze, guardare un paesaggio concentrandosi sulle sensazioni uditive o evocative che quel paesaggio ti suscita, e via dicendo.
Cosa non è mindfulness? Facciamo chiarezza
Malgrado la sua affermazione nel campo della psicologia e il successo che dagli anni 80 ad oggi la mindfulness ha collezionato, c’è ancora incertezza in merito ad essa e alla sua pratica.
Sicuramente non è semplicemente una tecnica di rilassamento, è una filosofia. Non a caso la mindfulness in moltoi casi può concretamente aiutare a ritrovare una rinnovata sensazione di benessere a livello psicofisico.
Mindfulness non è “assenza di pensieri” e non è una cura per eliminare qualsiasi tipo di preoccupazione, tutt’altro.
Il suo scopo è quello di aiutarti a focalizzarti sui pensieri trovando una soluzione finalizzata a gestirli meglio, ricorrendo all’esercizio, alla pratica, pazienza e accettazione.
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