Si chiama nomofobia ed è la dipendenza dagli smartphone, una condizione che ormai accomuna tante persone.
Soffri di “nomofobia” o dipendenza da smartphone? Stai un giorno senza smartphone? Ormai ci sembra davvero utopico, in quanto tramite smartphone si può fare di tutto: prenotare un taxi, ordinare qualcosa, farsi portare una cena, pagare, rimanere in contatto o scambiarsi messaggi o foto con altre persone e molto altro.
Tuttavia, ci sono persone che non riescono a dosare l’utilizzo dello smartphone e passano troppo tempo su app e social network e hanno paura di rimanere senza. Tu sei fra questi?
Questa forma di dipendenza da smartphone è stata definita con il nome di nomofobia, un neologismo formato da un insieme di parole: “no mobilephone phobia“.
La nomofobia che cos’è concretamente?
La nomofobia è la paura incontrollata di rimanere disconnessi dalla rete, una sensazione che assomiglia agli attacchi di panico, con la presenza di mancanza di respiro, sudorazione, tachicardia, senso di smarrimento e vista offuscata.
É un timore che assume le forme di una vera e propria angoscia; definita anche Sindrome da Disconnessione.
La nomofobia spinge i soggetti a usare lo smartphone in ogni momento della giornata, anche quando questi sono coinvolti in altre attività come lo studio o il lavoro. Questa continua consultazione del web e delle app può portare a drastiche modifiche nella vita quotidiana del soggetto il quale può trascurare amicizie oppure può risultare distratto e distaccato dal “resto del mondo”.
Il cellulare, secondo vari studi, da agli utenti una gratificazione istantanea grazie ad un flusso di dopamina che arriva al cervello. Questo somiglia, seppur in maniera molto limitata, allo stesso meccanismo che “lega al vizio” i fumatori o coloro che giocano d’azzardo.
Stando ad un articolo di Psicologia Contemporanea, nota rivista di divulgazione scientifica, gli italiani spendono ben 72 ore ogni mese online e quindi più di due ore al giorno. I più connessi sono i ragazzi dai 18 ai 24 anni, con una netta prevalenza del genere femminile (le donne maggiorenni passano ben 78 ore al mese in media, mentre gli uomini “solo” 66.
Le donne, quindi, trascorrono connesse, ogni mese, 12 ore in più degli uomini.
Nomofobia: le cause della dipendenza da smartphone
Quali sono le cause della dipendenza da smartphone? Sicuramente tra le principali vi è:
- il senso di noia: lo smartphone viene utilizzato per distrarsi, per avere una “finestra virtuale” sul mondo;
- il desiderio di riconoscimento, ricerca di conferme e gratificazioni da altri utenti, anche se essi sono pressoché anonimi.
- l’avere relazioni sociali (per paura di essere esclusi o di rimanere soli)
Occorre precisare, communque, che non sono i dispositivi digitali ad essere un problema, quanto le modalità e la frequenza di utilizzo degli stessi. Un uso smodato e pervasivo può portare a problemi psicofisici tra cui insonnia, difficoltà di concentrazione, ansia, sintomi depressivi, dipendenza.
Come si presenta la nomofobia?
Innanzitutto, vorrei rassicurarti: Se consulti per molte ore al giorno il tuo smartphone non significa che hai una dipendenza da quest’ultimo. Sappi comunque che quelle ore spese in rete sono dei “campanelli d’allarme” di cui tenere conto.
A livello comportamentale, se soffri di nomofobia potresti avere diversi device elettronici (più di uno smartphone oppure PC o tablet) da consultare per evitare la paura della disconnessione. Potresti magari controllare in maniera ossessiva il display per monitorare lo stato della batteria o la ricezione dei messaggi o delle notifiche avute.
A corredo di tali comportamenti, solitamente c’è uno stato emotivo prevalentemente ansioso. L’ansia si attiva per il timore di perdere o non avere a pronta disposizione il proprio device, così come la paura di non poterlo usare in determinate circostanze o ambienti in cui non può essere utilizzato: come ad esempio in certe riunioni, in aereo o in determinati luoghi in cui non vi è segnale.
Guida ad ull’uso consapevole dello smartphone
Negli ultimi anni, considerato il proliferare dei problemi legati all’utilizzo di uno smartphone, molti psicologi hanno stilato delle linee guida con cui offrire degli utili consigli a tutti coloro che usano eccessivamente – e in modo scorretto – i propri devices.
Se ti rendi conto che soffri da dipendenza da smartphone prova a seguire queste semplici regole!
1) Disintossicati a piccoli passi:
in rete vi sono vari suggerimenti di persone che hanno scelto di eliminare – per un determinato lasso di tempo – lo smartphone dalla propria quotidianità.
Questi suggerimenti, che sono facilmente rintracciabili nei blog e nei giornali, sottolineano proprio l’utilità di rinunciare un po’ per volta alle comodità che la tecnologia comporta.
Prova perciò a restare senza connessione per 15 minuti, per poi aumentare gradualmente e cerca, nel lasso di tempo in cui sei disconnesso, di dedicarti al benessere o ai tuoi hobby.
2) Scegli attività che non contemplano l’uso della tecnologia:
dedicati quindi alle passeggiate all’aperto, la jogging, nuoto, meditazione e così via.
3) Usa i device in orari e momenti prestabiliti:
ormai con lo smartworking, molte persone lavorano da casa e per farlo usano PC e telefonini; diventa, in questo modo, imprescindibile l’uso dei devices elettronici collegati ad internet. Prendi l’abitudine, pertanto, di controllare la posta e le notifiche pertinenti all’attività lavorativa solo in orari prestabiliti (ad esempio alle 9:00, alle 14:00 e alle 17) e focalizzati su programmi e applicazioni utili per il tuo lavoro. Durante la pausa, invece, metti in modalità aerea il tuo smartphone dedicati alla lettura di un libro o fai una passeggiata.
4) Non usare il tuo smartphone come sveglia o per controllare l’ora:
utilizza, per questo, una sveglia e un orologio da polso. Controllare l’orario o disattivare la sveglia possono portarti a controllare le notifiche e i tuoi profili social, fino ad alimentare quel circolo vizioso di nomofobia di cui magari stai soffrendo.
5) Apprezza il silenzio che ti circonda:
renditi conto di dove sei e se vi è pace intorno a te … goditela. in questo mondo caotico è quasi impossibile apprezzare il silenzio. Stacca la spina, pratica dello sport, fai una passeggiata o creati un momento di mindfulness o di relax. Diventando quindi più consapevole di té stesso, dei tuoi pensieri e sensazioni e di ciò che ti circonda.
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