Il senso di vuoto emotivo cos’è? Quali origini ha?
Il senso di vuoto emotivo è una sensazione di mancanza, confusione, carenza, incompletezza o di mancanza di significato o di scopo. Molte persone ne soffrono o comunque lo hanno provato almeno una volta nella propria vita a causa di esperienze precedenti.
Il “senso di vuoto” come sensazione di solito è piuttosto spiacevole: in genere chi la prova si sente inadeguato, poco presente o non allineato con se stesso o con difficoltà nel provare e gestire le sue emozioni che, a volte, si trasformano in angoscia o senso di grande solitudine o di inutilità.
Il sentimento di vuoto interiore spesso ha radici profonde, radici che sono riconducibili al legame che la persona ha sperimentato con la propria famiglia d’origine e con le figure affettive più importanti.
Cosa si intende per senso di vuoto emotivo?
Con il termine “senso di vuoto emotivo” si intende un vissuto di mancanza, carenza, solitudine, noia.
Il bambino, non avendo ancora sviluppato una struttura cerebrale e un pensiero razionale maturo, frequentemente non riesce a costruire una fortificante percezione di se e del proprio mondo. Arrivando a percepire tre frequenti sensazioni inerenti alla propria figura di riferimento: il senso di impotenza, di dipendenza, di vuoto.
Impotenza poiché – in quanto bambino – non può gestire la sua vita in totale autonomia e per questo deve necessariamente fare riferimento ad una figura parentale affinché possa “nutrire” i suoi sentimenti e bisogni di affetto e amore.
Dipendenza poiché la relazione che ha con la propria figura di attaccamento, inevitabilmente, è indispensabile per il suo sviluppo verso l’autonomia.
Di vuoto perché non si sente adeguatamente importante o sufficiente nell’ambiente in cui vive.
L’assenza dei genitori e il senso di vuoto
L’assenza di figure parentali provoca un enorme vuoto emotivo in un figlio, disagio che può limitare o distruggere la sua stabilità emotiva.
Le ricerche scientifiche degli ultimi anni hanno dimostrato che i legami affettivi sani garantiscono lo sviluppo di relazioni sane, una buona autostima, la sicurezza e la fiducia negli altri. Diversamente i legami difficili o insicuri, invece, determinano l’incertezza, la bassa autostima e la sfiducia nelle persone che ti circondano.
Il senso di vuoto e di abbandono è solo fisico? Non è detto!
Quando pensiamo ai genitori che abbandonano i propri figli spesso siamo portati a pensare che questo sia un allontanamento fisico, un legame reciso irrimediabilmente e “tangibile”.
Purtroppo però, con troppa frequenza l’abbandono può avvenire sul piano emotivo e può essere silente e non facilmente riconoscibile.
Vediamo insieme le diverse tipologie di abbandono:
- Genitore emotivamente assente, ma fisicamente presente. Questa forma è purtroppo molto ricorrente.
- Genitore che ha abbandonato, fisicamente o affettivamente, prima, durante o dopo l’infanzia. Il dolore dell’abbandono fisico ed emotivo, è difficile gestire. D’altronde, come accettare che una persona che dovrebbe accompagnarti per la la maggior parte della vostra vita decida di allontanarsi da te?
- Genitore che ha abbandonato fisicamente o affettivamente durante la gioventù o l’età adulta. Questa è considerata una forma di tradimento. Può avvenire per diversi motivi: litigi familiari per questioni sociali, economiche o di altra natura, sono le ferite più frequenti su cui, come psicologi siamo chiamati ad intervenire.
Non è facile accettare che uno dei propri genitori, punto di riferimento per eccellenza, non sia più nella nostra vita. È per questo che la sua assenza ha una fortissima influenza sullo sviluppo evolutivo ed emotivo di un figlio.
È possibile che, a seconda della tua posizione nella gerarchia familiare, un altro membro della famiglia si assuma il ruolo di genitore, pur senza esserlo, per compassione o per necessità: ad esempio i nonni possono assumere la figura simbolica dei genitori, oppure un fratello o sorella più grande, uno zio o anche, in qualche caso, un genitore di un amico.
Il senso di vuoto emotivo nelle relazioni di coppia
Il senso di vuoto emotivo può frequentemente svilupparsi nelle relazioni di coppia a causa di vari aspetti. Fra questi:
- le difficoltà di natura sessuale;
- i tradimenti;
- le incomprensioni;
- le crisi conseguenti alla nascita dei figli,
- la sensazione di essere troppo coco considerati dal partner;
- la percezione di contare ben poco per il partner, ecc.
La crisi nel rapporto di coppia può attivarsi proprio in risposta a un vuoto affettivo, che uno o entrambi “sentono” di avere ma che non riescono a capire o a modificare in modo corretto. Senso di vuoto che magari deriva dalle loro precedenti esperienze familiari o di coppia.
In altre parole, a volte i coniugi cercano di riempire un vuoto affettivo nato da proprie relazioni precedenti attraverso la presenza e l’amore del partner.
Partner a cui viene inconsciamente richiesto di compensare e colmare i bisogni che non sono stati soddisfatti dalle proprie figure di accudimento. In modo che, chi ha vissuto e sperimentato sulla propria pelle il vuoto di vuoto emotivo o affettivo, possa sentirsi adeguatamente “amato” e accettato.
Spesso chi nella coppia richiede affetto e amore spesso non è l’adulto che vuole una sana e adeguata attenzione per vivere una sana relazione di coppia. ma è il bambino ferito che durante la sua crescita non ha provato abbastanza amore e accettazione. Sentendosi trascurato o abbandonato tanto da rivendicare ancora nel presente una sorta di sostituzione adeguata dell’amore genitoriale.
Come uscire dal senso di vuoto emotivo?
Una valida psicoterapia può essere quell’elemento “sano” che aiuta le persone a individuare, capire e superarele ferite da trascuratezza o abbandono e a costruire una vita personale e di coppia armoniosa ed equilibrata.
Arrivando a colmare la sensazione di angoscia e di vuoto affettivo che una persona che è stata ferita può provare. Permettendogli di costruire relazioni sane e di soddisfazione.