Lo stile comunicativo passivo: uno dei 4 stili di comunicazione fondamentali
Le persone caratterialmente o abitudinariamente possono avere diversi stili comunicativi abituali, qui ne vediamo uno: lo stile di comunicazione passivo o “stile passivo”.
La comunicazione di tipo passivo è uno stile in cui colui che lo utilizza ha sviluppato un modello relazionale con cui spesso evita di esprimere le proprie opinioni o sentimenti, di proteggere esplicitamente i propri diritti e di identificare e soddisfare le proprie esigenze.
Di conseguenza, gli individui passivi di solito non rispondono apertamente alle situazioni che li feriscono o li fanno arrabbiare.
Al contrario, peraltro, spesso chi utilizza lo stile passivo lascia che le lamentele e i fastidi legati ai modi di fare percepiti nell’altro si accumulino. Di solito senza rendersi conto di tale accumulo.
Quando però viene raggiunge il limite di tolleranza per un comportamento che ritiene inaccettabile nell’altro, può diventare incline a sfoghi eccessivi e ad esplosioni, di solito sproporzionate, rispetto allo specifico episodio scatenante.
Dopo lo sfogo, tuttavia, chi ha lo stile passivo in genere inizia a provare vergogna, senso di colpa e confusione e torna ad adottare modalità “nascoste” di tipo passivo.
Che comportamenti ha chi ha uno stile comunicativo passivo?
In sintesi, colui che comunica in modo passivo spesso:
- non riesce ad affermare se stesso in modo fermo e pacato;
- permette agli altri di violare, deliberatamente o involontariamente, il suo spazio personale e i suoi diritti non esprimendo i propri sentimenti, bisogni o opinioni;
- tende a parlare a bassa voce o a chiedere, anche troppo facilmente, scusa;
- mostra uno scarso contatto visivo;
- assume delle posture corporee accasciate o “insaccate”.
Chi comunica in modo passivo …
Chi adotta un modello di comunicazione passiva spesso:
- si sente ansioso perché la vita sembra fuori dal suo controllo;
- prova emozioni di tipo depressivo perché si sente bloccato e, con una certa frequenza, “senza speranza”;
- è tendenzialmente risentito, senza peraltro esserne consapevole, perché i suoi bisogni non vengono soddisfatti;
- prova incertezza e confusione legata al fatto che è portato ad ignorare i propri sentimenti;
- ha una maturità generalmente deficitaria e tende a non affrontare i problemi.
Oltre a ciò, chi comunica in modo passivo di solito sviluppa queste tipo convinzioni:
“Non sono in grado di far valere i miei diritti”; “Non so quali siano i miei diritti”; “Vengo “calpestato” da tutti”; “Sono debole e incapace di prendermi cura di me stesso”; “Gli altri non considerano mai i miei sentimenti”.
Tutto ciò, naturalmente, porta sia ad avere molte difficoltà con se stessi e con gli altri, sia ad avere delle relazioni poco profonde.
Come imparare, nelle relazioni, ad essere assertivi e chiari invece di utilizzare lo stile comunicativo passivo
Risolvere l’abitudine di utilizzare uno stile comunicativo passivo richiede prima di tutto consapevolezza e impegno.
Chi utilizza uno stile passivo, di fatto, indebolisce la chiarezza dei propri messaggi e compromette la sua capacità di esprimere le idee in modo efficace. Per affrontare questo problema- e risolverlo – è importante imparare a riconoscere quando si utilizzano delle modalità passive al fine di modificare le tue modalità e stile di linguaggio.
Nelle relazioni, sviluppare un’abilità cruciale è quella di essere assertivi e chiari nella comunicazione, piuttosto che cadere nello stile comunicativo passivo. La comunicazione assertiva implica l’esprimere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in modo rispettoso ma chiaro e diretto, evitando l’ambiguità e la sottomissione.
Per iniziare, è essenziale sviluppare perciò la consapevolezza dei propri sentimenti e pensieri.
Praticare l’auto-riflessione ed essere attento a come comunichi e agli atteggiamenti che assumi ti potrà aiutare a capire ciò che vuoi davvero comunicare e a scegliere le parole con cura e attenzione. Diventando specifico ed evitando linguaggio vago o incerto.
Per passare dal cotruire comunicazioni passive a realizzare comunicazioni assertive presta anche attenzione al tono e al linguaggio non verbale che adotti. Mantieni un tono presente, calmo e sicuro e utilizza i gesti e il contatto visivo per trasmettere fiducia. Oltre a questo inizia ad ascoltare sempre gli altri in modo attento, dimostrando interesse e rispetto per le loro opinioni.
Impara anche, quando è opportuno e necessario, a “dire di no”, senza temere le reazioni dell’altro o sentirti in colpa o in difetto. Fai perciò pratica nell’esprimere le tue opinioni e bisogni senza timore di essere giudicato. L’obiettivo non è “essere giudicato positivamente” ma costruire delle relazioni basate sulla reciproca comprensione e rispetto.
In sintesi, passare da uno stile comunicativo passivo a uno assertivo richiede pratica costante e autoconsapevolezza.
Diventando capace, nel tempo, sia di comunicare in modo chiaro ed efficace, sia di costruire delle relazioni più forti e salutari.