L’umiliazione psicologica si prova spesso quando il proprio status sociale viene sminuito rispetto a quello di altri
L’etimologia della parola umiliazione deriva da “humus” ovvero terra; ovvero, il sentirsi abbassati fino a terra.
Riferendoci all’umiliazione psicologica ci riferiamo uno stato emotivo molto negativo, ma purtroppo abbastanza frequente malgrado fosse stato trattato poco rispetto ad altri stati emotivi quali rabbia, ansia o paura.
Si pensava, fino ad oggi, che l’umiliazione fosse solo una condizione sgradevole e senza ripercussioni, ma un recente studio condotto presso l’Università di Amsterdam ha rivelato le pesanti conseguenze dell’umiliazione psicologica, conseguenze che sono da considerare con molta attenzione.
La ricerca olandese sull’umiliazione psicologica
I ricercatori dell’università olandese hanno analizzato il cervello di alcune persone mentre sperimentavano diversi stati emotivi: l’obiettivo dello studio era quello di confrontare le reazioni esistenti inerenti a stati emotivi diversi quali rabbia, gioia, vergogna e umiliazione.
Per far generare, ai soggetti sperimentali, questo ventaglio di emozioni negative, era stato chiesto di leggere brevi racconti che si riferivano a tali emozioni e di provare ad immedesimarsi nel protagonista.
Ad esempio, nel caso dell’umiliazione, si chiedeva ai soggetti di immaginare di arrivare ad un primo appuntamento, appuntamento in cui l’altra persona fuggiva appena li vedeva.
Le risposte sono state analizzate nel cervello di chi si metteva nei panni del povero malcapitato in termini di durata ed intensità, e confrontate poi anche con le reazioni che venivano attivate dalla lettura di altri diversi racconti.
I ricercatori hanno riscontrato che le risposte innescate dal racconto che aveva per oggetto l’umiliazione erano molto più intense e più negative rispetto a quelle stimolate nei confronti della rabbia e delle altre emozioni.
L’umiliazione assomiglia molto come effetti alla vergogna e all’imbarazzo: emozioni che prendono “in ostaggio” autostima e senso del sé.
Se la vergogna e l’imbarazzo non necessariamente sono provocate da altrie persone, in genere nell’umiliazione si può facilmente ritrovare la volontà di fare del male a qualcuno, di denigrarlo, squalificarlo, ferirlo.
L’umiliazione psicologica attiva delle aree cerebrali connesse al dolore rendendone la gestione difficile e causando un carico negativo un peso cognitivo molto difficili da elaborare.
Umiliazione: un sentimento frequente
L’umiliazione si insidia nella nostra vita, in un modo o nell’altro. Essa è subdola e, anche se non ce ne rendiamo conto, essa tocca alcune corde sensibili.
Molte persone si comportano in modo umiliante senza neanche accorgersi di farlo.A volte dicendo cose pesanti con l’idea che per l’altro determinate frasi non siano dolorose o pensando che certe sincerità, anche se dette coin durezza, possano essere utili o fare del bene all’altro.
Oppure affermando concetti senza quell’empatia che è necessaria per trasferire un determinato punto di vista in modo più utile o gradevole.
Un esempio molto comune lo possiamo trovare nell’affermazione di certi parallelismi e confronti che spesso i genitori fanno tra i figli.
Se hai avuto un fratello o una sorella più grande, ti sarà sicuramente capitato di sentire delle frasi che affermano “tua sorella/tuo fratello era più bravo di te tant’è che…, ecc.”.
I genitori dell’esempio di cui sopra, senza rendersene conto, spesso sminuiscono l’impegno e lo sforzo del proprio figlio o figlia. Se questo confronto viene fatto quando entrambi i figli sono presenti, il malessere provato da chi viene criticato può aumentare a causa dell’umiliazione a cui è stato più o meno volontariamente sottoposto.
L’umiliazione diventa quindi una macchia difficile da far andare via, una ferita profonda che colpisce l’autostima e che in qualche modo l’abbatte o la riduce.
Riduci il senso di umiliazione rinforzando l’autostima
Non è facile superare il senso di impotenza e dolore dato dall’umiliazione. Malgrado fosse difficile superarlo, vorrei sia darti un suggerimento per evitare che l’umiliazione ti segni profondamente, sia aiutarti nel gestire il malessere che questa provoca.
Prima di tutto, la chiave del proprio equilibrio sta nel rinforzare la propria autostima. Per farlo è necessario che tu riesca a valorizzarti senza dare troppo peso alle opinioni altrui.
Devi capire chi sei e impedire che siano gli altri a definirti: devi, quindi, prenderti cura della tua autostima per ritrovare la fiducia in te stesso superando i possibili smarrimenti e dubbi.
Per farlo è necessario valorizzarti, al punto che qualsiasi attacco da parte dell’esterno diventi nullo. Non possiamo evitare il cessare delle umiliazioni, perché questo va oltre il nostro controllo, ma possiamo fare in modo che queste non ci facciano stare male.
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